lunedì 23 maggio 2016

La responsabilità individuale

Primiero
23 maggio 2016


La responsabilità è individuale
È giunta l'ora che ci si prenda le responsabilità per quello che decidiamo di fare, anche partecipare alle gare

Perché in America non esiste il materiale obbligatorio?

Nella cultura americana è molto più radicata, che da noi, l'idea della responsabilità individuale: sta, infatti, al singolo avere l'esperienza per poter valutare le condizioni che troverà in gara. L'organizzazione è tenuta a darti un'idea delle condizioni che potrai trovare, ma sarai tu a valutare al mattino cosa portarti dietro per arrivare alla fine: sul sito di ogni gara, dalle più importanti a quelle di paese, trovi dettagliate solo le possibili condizioni meteo e del sentiero, in base al periodo di gara.

Cosa cambia rispetto ad un'uscita che ti organizzi, diciamo per allenamento? Può la sola presenza dell'organizzazione migliorare le tue condizioni/capacità e/o le 'pericolosità' della location (montagna, deserto, etc.)? No!!
Le condizioni meteo sono estremamente mutevoli in montagna ed è importante passi il messaggio che il singolo deve essere capace ed autosufficiente nell'affrontare e valutare condizioni avverse. Certo, in ultima istanza, arriveranno i soccorsi....ma dopo quanto tempo?
Ricordo che negli anni '70/'80 chiamare il Soccorso Alpino era un'onta! Oggi sembra il contrario, sembra sia una cosa da raccontare: è un'avventura di valore essere stati Soccorsi(!?!).

L'organizzazione dovrebbe avere il solo dovere di dare tutte le informazioni su meteo e tracciato, evidenziare la frequenza e fornitura dei ristori, nei percorsi molto lunghi dare la possibilità di posizionare delle sacche di cambio (anche più di una), insomma minimizzare le possibilità di trovarsi in difficoltà. Adottando delle flessibilità, anche dell'ultimo momento, a seconda delle previsioni meteo previste: in una giornata più calda del previsto aggiungere un ristoro d'acqua, in una giornata prevista di continua pioggia, permettere di trovare una sacca cambio a metà gara (ovviamente in base alla lunghezza del percorso).
Per il resto ognuno corra in base alla propria capacità ed esperienza e prepararsi a situazioni che mutino rispetto alle previsioni...conscio della propria responsabilità individuale. Pur consapevoli della presenza di un 'soccorritore' sempre in allerta (l'Organizzazione, il Soccorso Alpino, i Volontari, etc.).

La realtà da noi purtroppo è un'altra!

Gli organizzatori vivono perennemente sul filo del rasoio, rischiando di continuo denunce e problemi per organizzare una gara. La responsabilità, in caso di incidente, è loro ed a nulla servono le liberatorie fatte firmare. Stipulano assicurazioni onerose, fanno piani sanitari, attivano piani di emergenza i cui costi devono essere spalmati su più persone e quindi il numero dei partecipanti deve crescere enormemente oppure ci si troverà a pagare alti 'contributi' di iscrizione (anche se noto il proliferare di gare con sempre più partecipanti e costi d'iscrizione sempre più alti !?! È un controsenso .... a meno che non si intenda far cassa...). E così si trovano lunghi elenchi di materiale obbligatorio persino in alcune gare di vertical! 
Tutto per essere ligi alla normativa che vuole che gli organizzatori dimostrino di aver fatto tutto il possibile per 'mettere in sicurezza' i partecipanti. Ma è una cosa che può avvenire in un contesto montano??

Le “beghe” burocratiche non fanno parte dei miei interessi, e mi allontanano ancora di più da queste gare trail italiane fatte di pezze burocratiche nate per proteggersi da attacchi di avvocati facinorosi mossi da atleti 'imprudenti'.
Preferisco salire e correre da solo, dove la sicurezza è dentro la mia testa e non demandata fuori.  
Rispetto e temo la montagna, e voglio essere io a dire “Basta va bene così, torno a casa”....sapendo di avere le capacità, mentali e fisiche, per farlo.


PS. L'amica Tite Togni ha avuto la fortuna di visionare insieme a Kilian il percorso della Tromso Sky Race 2015. Essendosi resa conto della tecnicità e della pericolosità del percorso ha ingenuamente chiesto al 're': ”Ma in caso di pioggia cosa fa l'organizzazione?” Kilian tra il sorpreso e il divertito rispose: “l'anno scorso nevicava...”.