mercoledì 29 giugno 2016

Running vuol dire correre!

RUNNING VUOL DIRE CORRERE!


Ne ho già parlato...
Lo penso da molto tempo...
Ed un articolo apparso su 4Running a firma di Ignazio Antonacci e quello di Tommaso De Mottoni su Skyalper di qualche tempo fa, mi fanno però tornare su l'argomento che con loro condivido.

Quanto si cammina durante un Ultra Trail? (Sopra i 50 km)
Se si cammina per molto tempo (anche nei tratti di piano e/o discesa) si può dire di aver fatto del Trail Running? O è stata una bella escursione?

Lo so, forse sono rimasto uno dei pochi che dà peso e valore alle parole. 
Spesso, per evitare di dover fare il conto con il significato delle stesse, vedo si ricorre a parole inglesi, ma anche in questo caso, se usate correttamente: il jogging, il running, il nordic walking, il trekking hanno valenze diverse...non si può scappare.

Io amo la corsa, ma ho una famiglia, un lavoro e della vita sociale, ed allenarmi per correre un'Ultra non mi è possibile. 
La preparazione per una gara di ultra Endurance prevede diversi mesi. Di contro una preparazione limitata ed approssimativa incide seriamente sulla condizione fisica del periodo post competizione...e probabilmente poi il conto esce in là negli anni. Inoltre, dal punto di vista tecnico va a scapito della tecnica di corsa, dell'elasticità e della reattività, oltre a far incorrere spesso nel rischio di infortuni. Parlo per gli amatori come me; i professionisti lavorano in condizioni completamente diverse. 
Camminare per lunghi tratti, rinunciando così a correre perché non c'è stato il tempo per una preparazione mirata con conseguenti limitazioni fisiche ed oggettive, mi fa propendere per il non partecipare a queste competizioni. E se lo faccio in questo modo, per essere onesto con me stesso (prima che con gli altri), dico di aver partecipato ad una bellissima escursione, ad un bellissimo trip, ad un trekking veloce, ma non ad una gara di corsa. Purtroppo sono convinto che se si sostituisce la camminata per molti km di un tracciato, non si può parlare di corsa. Personalmente ritengo che la corsa è corsa, e a chi piace correre, come a me, sia inutile ostinarsi a partecipare a gare di Ultra Trail (in particolarmodo se poi lo si fa non per se stessi ma per gratificazioni ed autostima nutrite dagli altri!). 
Mi dedico quindi a lunghezze che posso allenare ed affrontare con il gesto tecnico, elastico e naturale della corsa. Io voglio correre in montagna...cioè fare del Trail Running, ma come detto faccio anche escursionismo, arrampicata, trekking, alpinismo, etc. ma questa è un'altra storia.

In questo senso preferisco ultra a tappe che a tappa unica, proprio perché in quelli riesco a correre tutte le tappe ed è il mio divertimento preferito! (Oppure gare di SkyRunning dove i cancelli stretti mettono il pepe sul .... ;-))
Il recupero è molto meno lento e posso mettere in programma più gare ultra ed uscite autonome nell'arco di un anno. Questo mi mette anche in condizione di avere minori danni fisici che potrebbero insorgere più in là nel tempo. A cui non riusciremo a dare una spiegazione...ma che sono collegati agli stress che il nostro corpo ha subito e...non dimentica.

Sono conscio che fare un Ultra Trail oltre i 50 km è grandioso per il godimento dei paesaggi, per la completa immersione nella natura, per la filosofia del viaggio...li faccio anch'io. Li faccio in autogestione o con iscrizione. Ma per me, per come li posso affrontare, sono un'altra attività che si chiama escursionismo.
Voglio essere onesto con me stesso...e con gli altri. 

Ovvio che ognuno è libero di fare come crede, ma togliamoci la maschera quando diciamo di aver concluso una gara di corsa in montagna di 100 km....sapendo che buona parte del percorso è stato un bellissimo trekking...e pace all'anima nostra. 

Io la penso così e nella mia testa ogni gara Ultra ha un tempo massimo per essere considerata eseguita di corsa (considerando i dislivelli positivi e la pendenza che li rende ovviamente non corribili), oltre il quale, beh ... l'avete capito: da Mountain Runner si passa ad Escursionista Veloce. Perché le parole hanno un senso e plasmano la realtà!