domenica 3 aprile 2016

Alpin Running

Bassano del Grappa (VI)
13 Maggio 2016


Si scrive RunBikeClimb ma si legge Alpin Running
Un modo di andare per Dolomiti che mi appartiene...un ritorno alle origini?

Non è corsa e non è alpinismo, ma una via di mezzo, su itinerari senza grosse difficoltà tecniche e soprattutto senza chili di troppo. Viene definita la nuova moda in stile Killian, ma siamo sicuri? Non è che tutto sia figlio della sua epoca?
Ricordo di aver iniziato a 'correre' in montagna con un amico, Enrico Ferraro, con il quale percorrevamo lunghi itinerari nelle Dolomiti, concatenando cime e ferrate. Ci divertiva godere dei luoghi e dei panorami, ma anche ridurre i tempi di percorrenza indicati 'ufficialmente' dal Club Alpino Italiano. Da alpinisti e rocciatori cercavamo itinerari tecnici che ci facessero sì divertire...ma anche impegnare. Non esistevano ancora gare 'ufficiali'.
Ovviamente utilizzavamo i materiali che gli anni '80/'90 ci offrivano. I produttori non puntavano sulla leggerezza come oggi, ma sulla sicurezza, binomio che solo ora, con grandi investimenti e ricerche tecnologiche, le aziende ci offrono.

Qualche anno fa ho guardato con simpatia la nascita dei Trail Autogestiti, che nella mia visione (forse miope) non sono altro che le normali gite/uscite in montagna, con lo zaino, che da sempre innumerevoli escursionisti fanno. Certo è cambiata forse l'andatura. Ma non ne sarei totalmente sicuro! Voglio dire che quello che è cambiato sicuramente sono i materiali: più leggeri, più performanti, più sicuri, aiutandoci ad essere più veloci, più rapidi. Ma per il resto chiamiamo con nomi nuovi cose 'vecchie'. 

Mi colpisce la frenesia che si sta muovendo intorno al modo di andare in montagna di Killian e che molti stanno adottando, imitando. Negli anni passati altri 'alpinisti veloci' hanno realizzato imprese simili (Brunod, Messner, Profit, etc.), ma quello che Kilian trasmette (consapevolmente o inconsapevolmente) è la facilità e la semplicità con cui fa queste ascensioni.
Ma siamo sicuri sia così? 

Credo che dietro a queste 'imprese' ci sia tanto allenamento, sacrificio, profonda conoscenza di sé e della montagna. Molta passione e precisione! 
Imitarlo? 

Per me è un 'ritorno alle origini'...cambiando l'involucro, il packaging...e il nome, ma è quello che praticavo con Enrico già negli anni '80/'90. Non credo quindi sia solo l'effetto Killian. È la somma di tutto il mio bagaglio esperienziale in montagna che mi ha portato al RunBikeClimb (o AlpinRunning): un punto di sintesi. 

Le aziende spingono molto su prodotti sempre più leggeri e sicuri, e questo allarga il bacino di persone che si appassionano a questo andare in montagna. I nuovi materiali aiutato ad essere più veloce; ad avere imbrago, caschetto, zaino, più leggeri e sicuri; le scarpe sono più reattive, miglior grip e l'abbigliamento si adatta meglio alle condizioni meteo variabili. 
Gli slogan, i video, le pubblicità dei principali marchi outdoor portano a conoscere questa filosofia a più persone ed il bacino di praticanti si allarga.
Attenzione però, l'andatura (la velocità), la lunghezza dell'itinerario programmato, le difficoltà scelte, devono essere correlate non ai 'magici' materiali ma alle capacità e all'esperienza di ciascuno di noi.

Dimenticando poi il cronometro in queste uscite (almeno per noi non prof), c'è tutto un mondo da esplorare e tra questo i nostri propri limiti...fatene un vostro obiettivo.

E' così che io mi diverto ad 'inventare' giri ed uscite che hanno tutto il sapore vintage ma che trovo ora godono di un inaspettata giovinezza!

RUN FREE TO THE TOP OF THE MOUNTAIN

 

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